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Stoccolma: arte, cibo e design made in sweden

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Scaparone_22022013_MG_3144Stoccolma è senza ombra di dubbio una delle città più interessanti del nord Europa. Elegante, raffinata, ricca di cultura riserva sorprese in ogni zona della città. A cominciare dalla sua Tunnelbana, la metropolitana, considerata la più lunga esposizione d’arte del mondo, dato che 140 artisti hanno decorato 90 stazioni dei 110 km della rete cittadina. Le diverse linee richiamano un’epoca che va dagli Anni ’50 al 2000: io ho percorso la T11 da Kungsädgården in direzione di Akalla, la linea blu dei mitici Anni ’70 (i miei!). Realizzata senza rivestimenti di cemento o calcestruzzo, ma lasciando la roccia così com’è, fornisce l’illusione di trovarsi all’interno di vere e proprie grotte e rende questa metropolitana davvero unica al mondo.

La città sorge su 14 isole che dal lago Mälaren si protendono a oriente, sul Mar Baltico. Gli edifici e i palazzi, i musei cittadini raccontano le meraviglie di 700 anni di storia, come testimonia la città vecchia (Gamla Stan) che è caratterizzata da stradine medievali, edifici ricurvi ma perfettamente conservati, il Palazzo Reale, le chiese gotiche e i bar, le caffetterie, i ristoranti e i negozi di oggettistica dedicati al celebre design svedese. Tra questi c’è un posto speciale che si chiama Alla Tiders Handelsbod. Si tratta di un negozio d’altri tempi dedicato al periodo che va dagli Anni Dieci agli Anni Trenta del Novecento in cui si possono acquistare prodotti di piccole aziende o artigiani rigorosamente Made in Sweden: non solo eccellenti specialità gastronomiche, ma anche manufatti artigianali come gioielli o cappelli che si richiamano a quegli anni, prodotti di bellezza, saponi e poi biscotti, miele, marmellate…

Scaparone_22022013_MG_3213Fuori dal centro storico merita invece fermarsi per una bevanda calda da Sturekatten konditori & kafferum, storica caffetteria di Stoccolma: locale quasi nascosto all’interno di un edificio risalente al XVIII secolo, a poca distanza dal Kungliga Dramatiska Teatern, in Riddargatan 4. Siamo nel quartiere di Östermalm, cuore elegante della capitale svedese e qui potrete assaggiare numerose specialità dolciarie locali, tra cui le torte di carote e di mirtilli, il kanelbullar, pane dolce alla cannella dalla caratteristica forma arrotolata, da servire accompagnandolo con caffè, latte freddo o sciroppo di mirtilli, i biscotti al cioccolato “Sarah Bernhardt”, a base di pasta di mandorle, farciti di cioccolato e rivestiti di glassa al cioccolato. Ma anche il toast con il salmone o il Toast Skagen, inventato nel 1958 da Tore Wretman, genio innovatore della cucina tradizionale svedese: preparato con gamberetti, caviale rosso (di salmone, a differenza del caviale nero, di storione), aneto, maionese, senape, burro, limone, pancarré. Una vera delizia.

Giornalista, blogger, ufficio stampa, sono una freelance nel lavoro e nello spirito. Viaggio, fotografo, scrivo, a volte cucino. Food hunter, food writer, food victim adoro il cibo tant’è che, intorno a questo piacere della vita, ho costruito la mia professione. Sempre in movimento (dal Circolo Polare Artico all’Equatore), amo preparare i dolci e mangiare la pizza, passeggiare per le vie di Saint Tropez e sul lungomare di Napoli. Le mie capitali del cuore sono Parigi, e Chicago; la mia città Torino. 101 cose da fare in Piemonte almeno una volta nella vita, edito da Newton Compton Editori, il mio primo libro; kiteinnepal.com il mio blog.

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Gerusalemme: il crogiolo culinario del mondo

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Il fascino di Gerusalemme non risiede solo nella storia e nel grande alone di mistero capace di colpire in egual misura credenti e atei. Gerusalemme è una città viva che, con mia grande sorpresa, ha tanto da raccontare anche in tema di food. La cucina israeliana, si sa, è costituita da un fantastico crogiolo di piatti provenienti da ogni parte del mondo.

Mangiare in Israele equivale a vivere esperienze culinarie le cui radici nascono nel bacino del Mediterraneo e nei paesi limitrofi, ma anche nell’est e nel centro Europa. Si dice infatti che questo melting pot di cui la cucina è l’emblema, sia stato generato da un forte fenomeno di immigrazione che ha investito il paese portando sul territorio israeliano persone provenienti da più di ottanta nazioni, con il loro bagaglio di culture e tradizioni che sono state rispettate, ma anche rivisitate, dalle diverse generazioni che si sono susseguite.

frutta_mahane_yehuda_marketUno dei luoghi simbolo dove immergersi all’interno di questo viaggio culinario è sicuramente il mercato di Mahane Yehuda: un vero e proprio tripudio di profumi e di colori in cui spicca uno degli ortaggi simbolo della cucina israeliana, la melanzana. Ripiena, alla griglia, arrosto o con la salsa di sesamo (Tahini), la trovi ovunque: cucinata dai grandi chef o nei piccoli chioschi delle aree urbane, nei locali veraci come in quelli stellati è un vero e proprio must.

carpaccio_melanzana_arcadiaEd è proprio il Carpaccio di melanzana uno dei piatti simbolo della cucina di Ezra Kedem, chef dell’Arcadia. Realizzato con salsa Tahini, olio di oliva e yogurt rappresenta una proposta fortemente legata alle radici della sua famiglia. Molti degli ingredienti che utilizza Ezra Kedem solo locali, come le verdure che per la maggior parte provengono dal suo giardino: per lui Gerusalemme è la capitale del cibo di Israele proprio grazie al suo terroir fatto di svariate e pregiate coltivazioni. Un altro incredibile personaggio di Gerusalemme è Moshe Basson, chef dell’Eucalyptus, grande esperto di cucina biblica. Bisogna sentirlo parlare per capire la passione con cui segue il suo lavoro, con cui cerca le erbe sulle colline della città, come le utilizza a tavola. Israeliano di origini irachene, è un grande conoscitore ed esperto degli ingredienti della più antica tradizione ebraica e nel suo locale prepara ricette spesso descritte nella Bibbia utilizzando le stesse erbe che le donne usavano secoli fa: non a caso è stato definito archeologo del cibo.

E se da Azura, nel cuore di Mahane Yehuda si può assaggiare una fresca e verace cucina locale, tra cui spicca un hummus d’eccezione, da Lara lo chef Lior Cheftzadi porta sui tavoli un interessante mix di cucina israeliana tradizionale e contemporanea che risente anche degli studi effettuati in Italia e del lavoro svolto nelle cucine della famiglia Cerea Da Vittorio a Brusaporto (Bg).

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Berlino: la metropoli dai mille volti gourmet

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Berlino è una delle mete più cool del momento, anche in fatto di cibo. Vera e propria metropoli gourmet, offre una ricchissima diversità gastronomica, molta creatività e una forte predisposizione a sperimentare.

E non a caso qui, dove ci si può imbattere dalla cucina vietnamita a quella kosher, o in piatti tipici della ristorazione tedesca, italiana, francese, giapponese e orientale, nel 2013 la Guida Michelin ha assegnato 16 stelle distribuite su 12 ristoranti: quattro con due stelle (il Fischers Fritz di Charlottenstraße 49, guidato dallo chef Christian Lohse; il Reinstoff’s di Schlegelstraße 26c, chef Daniel Achilles; la Lorenz Adlon Esszimmer di Hendrik Otto alla Porta di Brandeburgo e la “new entry” Tim Raue di Rudi-Dutschke Straße 26) e otto con una (Margaux – Mitte; Horvath – Kreuzberg; Hartmanns – Kreuzberg; Facil – Tiergarten; First Floor – Charlottenburg; Hugos – Charlottenburg; Rutz – Mitte; Vau – Mitte).

MarkthalleNeun4_scaparoneUno dei luoghi più fertili dove sperimentare le nuove tendenze e la ricerca della qualità è sicuramente il mercato. Sì, avete capito bene. A Berlino ce ne sono due che i foodie più appassionati devono assolutamente visitare: il Kollwitzplatzmarkt, uno dei mercati dei contadini più eleganti e rinomati della città, è aperto il giovedì pomeriggio e il sabato mattina; il Markthalle Neun (nella foto a destra un particolare), inaugurato quest’anno e realizzato al coperto nel quartiere Kreuzberg, è il luogo “giusto” non solo per comprare, ma anche per mangiare. Qui infatti ogni banco propone assaggi che vanno dai formaggi alle carni, dalla pasta fresca ai salumi, dal pesce ai dolci di ogni tipo.

manirestaurant_scaparoneHenrik_Tidefjaerd1Per una serata nel Mitte, il mio quartiere preferito, ecco due consigli: una cena alla tavola di Martin Schanninger (nella foto a sinistra) all’interno del Mani Hotel per assaggiare delle portate con il giusto mix di creatività e sapori del Mediterraneo; una sosta da Katz Orange, in una location davvero suggestiva dove i prodotti regionali sono serviti con un tocco di esotica cucina sudamericana. Ma se non siete mai stati a Berlino e avete voglia di vivere un’esperienza food davvero unica vi consiglio di non perdere uno dei tour organizzati da Berlinagenten. Dire che sono un must è poco. Ideatore di quello che può essere considerato il miglior tour gastronomico al mondo organizzato in una capitale è il geniale, glamour e raffinato Henrik Tidefjärd (nella foto a destra), svedese ma berlinese d’adozione. Affidatevi a lui per uno dei suoi esclusivi Gastro-Rallye tour: ci si muove a piedi, si cambiano diverse location per assaggiare le differenti portate della cena, si parla con gli chef o con il maître di sala, si mangiano piatti d’eccellenza e si bevono vini pregiati, si scopre la città partendo dalla sua cucina. Il più cool? Per me il Gastro-Rallye East, proprio nel cuore storico del Mitte.

 

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