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L’interior designer Nicola Falappi: “amo ciò che profuma di ingegno e bellezza”
Chi lo conosce lo descrive spesso come un “vulcano” perennemente attivo. Di quelli che anche mentre dorme pensa, elabora, partorisce idee. Lui è Nicola Falappi, bresciano, classe 1975 e un curriculum che non riuscirebbe a stare in questi spazi.
Dopo aver creato la sua prima boutique floreale nel 1996 nella quale ha sperimentato nuove forme di espressione attraverso la continua ricerca, ha dato vita a Studio Quaranta, un laboratorio che è ancora oggi il punto di riferimento per chi unisce l’amore per i fiori alla passione per l’interior design. Ritroviamo la sua firma non soltanto su innumerevoli abitazioni private, ma anche su locali iconici: dal ristorante stellato Miramonti l’Altro, all’originalissimo Veleno Ristorante e Pasticceria, passando per altre realtà bresciane come la gelateria Bedussi, i ristoranti Lido 84, Classico, Nineteen o lo spazio multifunzionale Area Docks.
Chi è Nicola Falappi? Come sei arrivato a svolgere la professione attuale?
A volte me lo chiedo anche io! Direi che sono un sognatore che ama tutto ciò che è creativo e che profuma di ingegno e bellezza. Sono un curioso che cerca fortemente di realizzare progetti mixando arte antica, moderna e contemporanea utilizzando quello che ama in modo trasversale: dal decòr floreale, alle arti applicate, alla moda, al cinema, con il rispetto della storia e della cultura a cui appartengono. Nasco fiorista, coltivo quotidianamente la mia passione e la sensibilità per il décor facendole diventare una forma di origine per progettare “bellezza”.
Ci racconti qualcosa su #tifacciounmazzo su Instagram e sull’evento che hai ideato e organizzato a Brescia con l’artista e writer Fabio Weik?
#tifacciounmazzo nasce nei primissimi giorni di lockdown, quando, chiuso in casa da solo, ho sentito la necessità di dover essere vicino ad amici e clienti con un appuntamento giornaliero dove la casa è natura e come tale si nutre di bellezza; i fiori sono da sempre espressione di questo binomio. Ho aggiunto un po’ di sana ironia ed ecco che ancora oggi (con cadenza non più giornaliera) #tifacciounmazzo fa parte della mia vita e di quella di vecchi e nuovi amici.
Lo Studio Quaranta è una fucina di idee e progetti. Come tale ha il compito di alimentare la bellezza e, in primis, far vivere il nostro tempo sapendolo leggere e interpretare secondo la nostra visione.
L’esigenza di oggi è quella di creare un dialogo tra arte moderna, design e architettura con un linguaggio sofisticato, elegante e che guarda al sociale: il lavoro di Fabio Weik è perfetto per incarnare tutto questo e dare il via a una serie di appuntamenti. Vorrei “hackerare” il modello tradizionale di casa introducendo degli elementi di disturbo, per questo mi avvalgo di artisti e creativi come Fabio e tanti altri.
Quali sono i progetti che ti danno maggiori soddisfazioni?
Devo essere sincero, una volta che accetto un progetto per me è già una grande soddisfazione. Durante il primo appuntamento con i clienti ci si “annusa” e si capisce subito se vale la pena seguire quel progetto o se invece è a rischio di aborto. Amo progettare ma anche realizzare e vedere la casa finita: è come materializzare il sogno di più persone.
Dai progetti alla progettazione d’interni: quali sono le tendenze di oggi?
Non è importante quanti metri quadrati abbiamo a disposizione, ma come li usiamo. Partirei da questo concetto per spiegare che la tendenza, oggi, è legata al creare cose fatte su misura per la persona, non sulla dimensione dell’abitazione o sul voler stupire. Sopravvissuti alla solitudine, abbiamo capito che ogni angolo, parete e mobile devono essere pensati per essere utili, devono essere uno strumento intelligente e un mezzo per vivere bene sia dentro che fuori casa, e che bisogna ripensare gli spazi esterni anche se piccoli o a volte minuscoli. Torniamo alla semplicità, ai dettagli: pochi pezzi ma di estrema ricercatezza. Questa è la tendenza di oggi, secondo me.
Case e materia: a cosa ti ispiri e cosa ti piace inserire nelle residenze dei tuoi clienti?
La casa negli ultimi anni ha subito tante trasformazioni. Da sempre amo i materiali “materici”, forti di carattere, da mixare con arredi morbidi e avvolgenti. Pezzi ricercati in case materiche rendono ancora di più perché rompono gli schemi e sono elementi fluttuanti in spazi che diventano onirici. Amo mixare i pezzi e i ricordi che trovo nelle case con materiali e superfici in pietra, cemento, cotto, terra cruda. La parte più stimolante è scegliere insieme al committente gli arredi da inserire, realizzati molto spesso su disegno o acquistando pezzi unici, per rendere la casa più pazzesca!