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Lisbona da veri local: come vivere al meglio la capitale del Portogallo

Lisbona, la capitale del Portogallo, è per noi italiani una delle mete turistiche più frequentate durante il periodo estivo, complici il bel tempo, la buona cucina, le numerose attrazioni da visitare e, anche, i prezzi contenuti.
Quando si è in viaggio, nulla è più piacevole dell’immergersi completamente nell’atmosfera del luogo che si visita, abbandonando i classici panni del turista e indossando, al loro posto, quelli dei locali, così da scoprire angoli inediti, autentici e conosciuti solo dalla gente del posto.
E noi vogliamo portarvi a conoscere alcuni di questi posti della città bagnata dal fiume Tago.
A caccia di occasioni nei mercati
Per chi ama perdersi tra le bancarelle, il mercato dei ladri, meglio conosciuto come Feira da Ladra, è una tappa assolutamente da non mancare. Questo storico mercato cittadino, situato tra i quartieri di Graça e Alfama, si tiene ogni martedì e sabato e qui si possono scovare oggetti di ogni genere: creazioni fatte a mano, dipinti e tappeti, articoli elettronici, libri e molto altro ancora. Il nome di questo mercato non può trarvi in inganno: un tempo era un luogo in cui avveniva la compravendita di merce rubata, ma oggi è il posto perfetto per trovare articoli bizzarri e unici.

Se ami la natura
Una tappa obbligata quando si visita una città è l’orto botanico, e quello di Lisbona merita di essere esplorato. L’Estufa Fria, situato nel Parque Eduardo VII, è un’oasi di verde e pace, per ritemprarsi dal caldo della città. Il nome significa “serra fredda”, e deriva dall’assenza di riscaldamento al suo interno. Il complesso comprende tre serre: una fredda, una calda e una dolce, quest’ultima dedicata a cactus e piante succulente.
Un giro in tram
Estrela è uno dei quartieri più antichi di Lisbona, comodamente raggiungibile con l’ormai iconico tram 28, che attraversa le più tipiche vie della città. Il quartiere racchiude dei bellissimi giardini, dove è d’obbligo fare lunghe passeggiate tra statue e fontane. Inoltre, è possibile visitare la meravigliosa basilica in stile neoclassico e salire fin sulla cupola per ammirare uno stupendo panorama sulla città.

Una crociera al tramonto
Lisbona al tramonto assume un aspetto a dir poco magico, soprattutto se la si ammira in tutta la sua bellezza dalle acque del fiume Tago. Per averne la prova, basta partecipare a una crociera durante l’imbrunire, e resterete ammaliati dalla bellezza della capitale. Dal fiume avrete una visione inedita della città e dei suoi quartieri, e sarete testimoni delle incantevoli sfumature di colore citate da Pessoa che avvolgono la città al calar della sera.
Designer e creativi cercansi
Le anime più creative e in cerca di novità, non posso saltare una visita al MUDE, il museo del design e della moda, che recentemente ha riaperto i battenti. Il museo si trova nel cuore del centro storico, a pochi passi dall’arco di Rua Augusta e dal Terreiro do Paço.
A Lisbona, poi, non si può non visitare Marvila, un vecchio quartiere industriale che è stato riconvertito in un centro culturale e ricreativo. Per le sue vie si possono ancora ammirare le facciate delle vecchie fabbriche, che si sposano con i più moderni arredi urbani. Da non perdere sono 8 Marvila, un enorme centro culturale di 22.000 metri quadrati, e il Marvila Art District, un affascinante palazzo in cui dimorano artisti che espongono le proprie opere.

Tra il pesce in scatola
Il Portogallo è conosciuto, a livello gastronomico, per il pesce in conserva, e in Rua dos Bacalhoeiros si trova la curiosa Conserveira de Lisboa, un delizioso negozio con scaffali pieni di scatolette di pesce di ogni tipo. Mentre gironzolerete per il negozio, rapiti dall’artigianalità lisbonese, i titolari vi spiegheranno le tecniche di conserva che si tramandano da secoli e che tuttora vengono utilizzate nella preparazione del pesce in scatola.
Lisbona golosa
Per pranzo, il Mercado de Campo de Ourique è una tappa obbligata. Questo storico mercato coperto, inaugurato negli anni Trenta, offre frutta e verdura fresca, insieme a ristoranti e bar alla moda, per immergersi nella vita locale, lontano dalle folle turistiche. Proprio qui si trova una fermata del tram 28, quindi quale occasione migliore per visitarlo?
Se, invece, avete voglia di sorseggiare un buon caffè, magari accompagnato da una sfiziosa brioche, dram’tico è una tappa obbligata. Dram’tico è uno dei bar più in voga della città – e di Instagram –, dallo stile lineare e contemporaneo, dove la coda per raggiungere il piccolo bancone vale il tempo di attesa.
Dopo una giornata di esplorazioni, non c’è niente di meglio che concludere con una cena tradizionale. I tascas, piccoli ristoranti tradizionali spesso a conduzione familiare, sono il cuore pulsante della vita gastronomica e culturale della capitale. Qui si possono assaggiare specialità tipiche come il baccalà alla brasa e il cozido à portuguesa, accompagnati da un bicchiere di vinho verde.
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Alberghi diffusi: un’innovazione turistica nel cuore dei borghi italiani

Negli ultimi decenni il turismo ha visto l’emergere di forme ricettive in grado di coniugare ospitalità, sostenibilità e valorizzazione del patrimonio locale. Tra queste, gli alberghi diffusi rappresentano una proposta innovativa che, partendo dal recupero dei borghi storici abbandonati, offre un’esperienza di soggiorno autentica e immersiva.
Gli alberghi diffusi si distinguono da una struttura alberghiera tradizionale grazie a un modello decentralizzato: le unità abitative sono dislocate in più edifici all’interno di un borgo o di un piccolo centro storico, mantenendo intatto il carattere originario degli edifici. I servizi comuni – come la reception, il ristorante, e gli spazi per eventi – sono centralizzati per garantire un’accoglienza omogenea e standard elevati, senza però compromettere l’identità e la storia di ogni singola struttura.
Le origini del concetto in Italia
Il modello dell’albergo diffuso nasce in Italia negli anni ’80 e ’90, quando la riscoperta del territorio e la necessità di recuperare centri storici abbandonati portarono amministrazioni, imprenditori e architetti a sperimentare nuove formule di ospitalità. L’obiettivo era duplice: preservare il patrimonio architettonico e culturale e, al contempo, rivitalizzare le comunità locali offrendo un’alternativa turistica sostenibile e di qualità. Questa sinergia ha trasformato piccoli borghi in destinazioni attrattive, capaci di raccontare la storia e le tradizioni del territorio in modo autentico.
Oggi il modello dell’albergo diffuso si evolve per rispondere alle esigenze del viaggiatore moderno. Le tendenze principali includono:
- Sostenibilità ambientale e sociale: l’attenzione al recupero delle strutture storiche si sposa con pratiche eco-friendly e il supporto alle economie locali.
- Turismo esperienziale: gli ospiti non cercano solo un luogo dove dormire, ma desiderano vivere esperienze autentiche, scoprendo itinerari culturali, enogastronomici e naturalistici legati al territorio.
- Innovazione digitale: la gestione coordinata dei servizi e l’integrazione di tecnologie digitali permettono una personalizzazione dell’esperienza e una migliore comunicazione con il viaggiatore.
- Recupero del tessuto storico: la trasformazione di edifici abbandonati in strutture di alta qualità rafforza il legame con la storia e l’identità del borgo.
Il successo degli alberghi diffusi risiede nella loro capacità di offrire molto più di una semplice sistemazione. Tra i motivi che li rendono così apprezzati troviamo:
- Autenticità e identità: ogni edificio conserva la sua storia e le sue peculiarità, permettendo agli ospiti di immergersi nella cultura e nelle tradizioni locali.
- Vita comunitaria: il contatto con i residenti e la partecipazione alle attività del borgo creano un’esperienza di soggiorno genuina e personalizzata.
- Ambiente e sostenibilità: la gestione attenta e il recupero del patrimonio architettonico favoriscono un turismo responsabile, che rispetta il territorio e ne valorizza le risorse.
Gli alberghi diffusi si caratterizzano per una serie di elementi distintivi:
- Decentralizzazione: l’offerta ricettiva è distribuita su più edifici, favorendo la dispersione e l’integrazione con l’ambiente urbano o rurale.
- Recupero e riutilizzo: molte strutture storiche, destinate a rimanere in silenzio, vengono riportate in vita grazie a interventi di restauro che ne conservano il fascino originario.
- Gestione coordinata: pur nella diversità degli alloggi, i servizi comuni garantiscono standard elevati e un’esperienza uniforme per tutti gli ospiti.
- Integrazione nel tessuto locale: gli alberghi diffusi diventano parte integrante della comunità, favorendo la ripresa economica e sociale del borgo.
Gli alberghi diffusi rappresentano molto più di un semplice modello ricettivo: sono una vera e propria filosofia di accoglienza che punta a valorizzare il territorio, la cultura e la storia. In un’epoca in cui il desiderio di autenticità e sostenibilità guida le scelte dei viaggiatori, questi progetti offrono un’esperienza unica, in cui ogni soggiorno diventa un percorso alla scoperta delle radici e delle tradizioni italiane. Un connubio vincente che, senza dubbio, continuerà a ispirare nuove generazioni di turisti e imprenditori nel panorama dell’ospitalità.
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AMA Stay: la destinazione ideale per una workation invernale tra le Dolomiti

Incastonato nel cuore delle Dolomiti, a San Vigilio di Marebbe, AMA Stay ridefinisce il concetto di workation. Questa struttura innovativa, situata ai piedi del Plan de Corones, integra vacanza, lavoro e benessere, offrendo un’esperienza pensata per smart worker, nomadi digitali e appassionati di avventure alpine.
Lavoro e relax in perfetto equilibrio
Progettato per coniugare produttività e rigenerazione, AMA Stay mette a disposizione spazi di co-working moderni, connessione internet ad alta velocità e un ambiente ideale per la concentrazione. È una soluzione versatile, adatta a liberi professionisti, team di lavoro o famiglie.
Al termine della giornata, la spa della struttura offre un’oasi di relax con piscina riscaldata e sauna panoramica, mentre l’AMA Restaurant propone piatti che uniscono la tradizione ladina e pugliese, reinterpretati dallo chef Marco De Benedictis.
Un inverno tra sport e natura ai piedi delle Dolomiti
Con una stagione invernale che si estende da fine novembre a metà aprile, AMA Stay rappresenta una base strategica per vivere le Dolomiti. La cabinovia per il Plan de Corones, situata di fronte alla struttura, garantisce un accesso immediato al comprensorio sciistico più importante dell’Alto Adige, operativo dal 30 novembre 2024.
Le attività invernali includono sci alpino, sci di fondo, escursioni con le ciaspole e slittino, offrendo numerose opzioni per gli appassionati di sport e natura. Tra gli eventi principali della stagione, spicca la Ski Weltcup femminile del 21 gennaio, che si terrà sulla celebre Pista Erta, visibile direttamente da AMA Stay.
Per gli amanti dello sci di fondo, la pista St. Vigil-Pederü rappresenta un’esperienza unica. Con una lunghezza di 24 km e un dislivello di 347 metri, il percorso attraversa la Valle dell’Enneberg fino al Rifugio Pederü, regalando viste spettacolari su un paesaggio incontaminato.
Eventi culturali e musicali in un contesto internazionale
AMA Stay si distingue anche come punto d’incontro culturale. L’8 dicembre, la seconda edizione di AMA Art ha inaugurato una serie di mostre dedicate ai valori fondanti della struttura: STAY, FOCUS, ADVENTURE e RELAX. L’evento si conclude con un’asta benefica a favore di una causa locale.
La musica riveste un ruolo centrale nelle serate di AMA Stay, con concerti e dj set organizzati ogni giovedì presso il piano bar, contribuendo a creare un’atmosfera vivace e stimolante.
Un approccio innovativo alla workation
AMA Stay si configura come una destinazione che combina la bellezza delle Dolomiti con un ambiente internazionale e multifunzionale. Ogni dettaglio della struttura è stato concepito per offrire un’esperienza che integra lavoro, relax e scoperta, rendendola una scelta ideale per chi cerca un equilibrio tra produttività e benessere.
Tutte le immagini sono di Andreas Tauber
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A Bolzano si accendono le luci del Natale: torna la magia dei mercatini

L’attesa è ormai finita: la città di Bolzano è pronta a portare per le sue vie la magia con uno degli eventi più attesi dell’anno, il Christkindlmarkt, il tradizionale mercatino di Natale. ll 28 novembre l’appuntamento è in piazza Walther per assistere all’accensione delle oltre 1.300 luci del grande Albero dei Desideri decorato, anche quest’anno, con gli addobbi che riproducono le opere realizzate dai bambini e ragazzi in cura presso gli ospedali durante i laboratori di ceramico-terapia offerti da Fondazione Lene Thun.
Passeggiare per le vie del centro, tra le bancarelle, è un vero incanto. Un momento di gioia che coinvolge tutta la città e offre un’esperienza indimenticabile, tra i profumi di spezie, dolci e vin brûlé, la magia delle luci, i canti natalizi che risuonano nelle strade e le fantasiose decorazioni.
Gli chalet di legno offrono, come da tradizione, artigianato artistico e delizie gastronomiche, tra cui speck e salumi dell’Alto Adige, frittelle, succo di mela e strudel. Tornano anche per questa edizione la Wine Lounge, con una selezione di vini autoctoni e di spumanti tipici dell’Alto Adige, e lo stand dedicato a grappa e distillati; mentre piazza del Grano ospiterà il consueto mercatino solidale.

Crediti: Fiorentino
Il mercatino di Natale di Bolzano è sinonimo di rispetto per l’ambiente e cura per la natura. I mercatini dell’Alto Adige impiegano prodotti regionali e a basso impatto ambientale, garantiscono una gestione efficace dei rifiuti e una mobilità sostenibile. Per questo, l’invito è quello di raggiungere il mercatino in treno. Inoltre, gli stand gastronomici proporranno cibi e bevande stagionali, regionali, vegetariani e con ingredienti biologici e solo acqua in vetro, evitando bevande in lattina o bottiglie di plastica.
Anche quest’anno quello di Bolzano sarà un mercatino diffuso, che toccherà diversi luoghi della città con un calendario ricco di eventi.
La bellissima sala del Circolo Cittadino ospiterà la nona edizione di Un Natale di Libri, la passerella culturale che vedrà, ogni venerdì e sabato dal 29 novembre al 14 dicembre, scrittori di fama, come Paola Barbato, Vittorio Emanuele Parsi, Mariapia Veladiano, presentare i loro ultimi best-seller.

L’Avvento a Bolzano non può certo fare a meno della musica: oltre alle bande folcloristiche e ai cori cittadini, più di 130 concerti animeranno le vie del centro storico. Ogni fine settimana in piazza Walther si terranno concerti di musica tradizionale, mentre il sabato pomeriggio le bande cittadine suoneranno dal balcone del Palazzo Mercatile.
Anche l’arte contemporanea trova spazio nel programma natalizio di “Bolzano Città degli Angeli” con il consueto progetto Angelus Loci, curato e coordinato dallo studio di comunicazione franzLAB: in quattro luoghi della città troveranno posto altrettante originali installazioni site specific realizzate da artisti locali, ognuno dei quali ha scelto materiali e forme diverse per rappresentare il suo “angelo del luogo”.

Crediti: Alex Filz
Il mercatino è un luogo di meraviglie per i più piccoli. In piazza Walther i bambini potranno scegliere tra un divertente giro sulla giostra in sella a un cavallo o sul trenino elettrico; in piazza Municipio il teatro dei burattini e la pista di pattinaggio su ghiaccio; nel Parco dei Cappuccini letture di Natale e tanti laboratori per imparare a creare con le proprie mani piccoli angeli natalizi da portare a casa.
Non solo: il 6 dicembre san Nicolò, il santo protettore dei bambini, farà visita al mercatino di Natale, mentre l’8 dicembre sarà il turno degli spaventosi krampus, che faranno rivivere una delle tradizioni più antiche dell’Alto Adige.
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