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Sua maestà il panettone: come nasce questo dolce tradizionale delle feste

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Soffice e dal dolce profumo, dalla crosta color oro scuro e dalla pasta giallo acceso, con un’alveolatura regolare e di piccole dimensioni: è così che dovrebbe presentarsi il vero panettone. Uno dei dolci più amati e consumati durante il periodo natalizio, che inizia a fare la sua comparsa sugli scaffali della grande distribuzione e nelle vetrine delle pasticcerie fin dal mese di ottobre, nel 2020 – secondo un’indagine condotta da CsmBakery Solutions in collaborazione con Nielsen – ha fatturato 209 milioni di euro con un incremento della proposta artigianale.

La storia del panettone è arricchita da leggende e storielle ambientate nella Lombardia medievale, alla corte degli Sforza. Si narra che durante un banchetto organizzato da Ludovico il Moro, reggente del ducato di Milano dal 1480 al 1494, il cuoco bruciò il dolce che avrebbe dovuto servire in conclusione del pasto. Colto dal panico chiese aiuto a Toni, il garzone, il quale impastò un panetto di lievito che aveva tenuto per sé con farina, zucchero, uova, burro, uvetta e canditi creando un dolce morbido e ricco di sapore. Nacque così il “pan del Toni”.

Un’altra leggenda è quella di Ulivo degli Atellani, falconiere di corte. Innamoratosi di Adalgisa, figlia del panettiere Toni, per trascorrere del tempo con l’amata si fece assumere come garzone. Resosi conto della difficile situazione economica del panettiere, nottetempo inventò un dolce adoperando ingredienti acquistati vendendo i falchi del duca: zucchero, burro, uova, cedro e uva passa. Il dolce rese celebre il forno milanese e i due amanti, alla fine, si sposarono.

Vi è anche una terza leggenda che vede come protagonista suor Ughetta. Per rallegrare le consorelle del povero convento in cui viveva mise insieme pochi ingredienti per creare un dolce in occasione del Natale. Prima di infornarlo vi incise sulla sommità una croce, benedicendolo, che gli conferì la caratteristica forma.

La prima ricetta del panettone risale al 1549. A farne menzione è Cristoforo di Messisbugo, provveditore degli Este di Ferrara, che nel suo trattato Banchetti compositioni di vivande, et apparecchio generale nomina un dolce tipico delle zone di Milano, simile a una focaccia, a base di farina, burro, zucchero, uova, latte e acqua di rose.
Mezzo secolo dopo, nel 1599, nelle note di un registro del Collegio Borromeo di Pavia relativo alle pietanze previste per il menu del 23 dicembre si legge «butero lb 3, ughetta lb 2, specie oz 5 date al Prestinaro per far 13 pani grossi per dar alli scolari il giorno di Natale». Burro, uvetta e spezie, gli ingredienti per confezionare un pane dolce con una ricetta simile a quella attuale.
La vera svolta avvenne nel 1853 quando Giovanni Felice Luraschi nel suo Nuovo cuoco milanese economico aggiunse il lievito tra gli ingredienti del panettone che, fino a quell’anno, era ancora un dolce dalla forma più somigliante a quella di un pane o di una focaccia che a quella odierna. Mentre i canditi comparvero per la prima volta in un trattato di pasticceria di Giovanni Vialardi del 1854, cuoco dei Savoia, a testimonianza che la bontà del panettone era conosciuta in gran parte del Nord Italia.

Oggigiorno la produzione del panettone è regolamentata dal decreto 22/07/2005 il quale definisce questo lievitato come un prodotto dolciario da forno a pasta morbida, ottenuto per fermentazione naturale da pasta acida, di forma a base rotonda con crosta superiore screpolata e tagliata in modo caratteristico, di struttura soffice ad alveolatura allungata e aroma tipico di lievitazione a pasta acida. Inoltre, deve contenere i seguenti ingredienti: farina di frumento, zucchero, uova di gallina di categoria A o tuorlo d’uovo, o entrambi, in quantità tali da garantire non meno del 4% in tuorlo, burro in quantità non inferiore al 16%, uvetta e scorze di agrumi canditi in quantità non inferiore al 20%, lievito naturale costituito da pasta acida, sale.

Tra le tendenze di quest’anno, la più originale è Anis, il panettone all’anice stellato della Pasticceria Napoleone di Rieti, a cui è stato assegnato al Panettone Day 2021 il premio Miglior Panettone Creativo Dolce. Ma sulle tavole degli italiani non mancheranno panettoni ricoperti di crema al pistacchio, al cioccolato di Modica o all’aceto balsamico di Modena.

QUESTIONE DI GUSTI

IL TRIBUTO ALLA CITTÀ DI VERONA

A Stallavena (VR) si trova la pasticceria Infermentum, un laboratorio che sforna biscotti artigianali e dolci lievitati. Il tributo di questo panettone, una chiara interpretazione della tradizione, è alla città di Verona e a quei prodotti che non mancano sulle tavole invernali. È nato così il panettone, senza uvetta, con fichi, mele e noci: il sapore è rustico e il profumo ricorda la campagna scaligera.
www.infermentum.it

TRE NUOVE REFERENZE

Il 1° dicembre a Milano in Via Tortona 19 a è stato inaugurato il temporary shop di Olivieri 1882, pasticceria di Arzignagno (VI), in cui è possibile acquistare i celebri prodotti dell’azienda, come il classico pandoro e ben dieci diverse varietà di panettone. Per questo Natale, Olivieri 1882 propone tre nuove referenze, che sapranno conquistare i golosi palati dei consumatori: pesca, amaretto e cioccolato; mela, uvetta e cannella; e infine amarena.
www.olivieri1882.com

IL TRIBUTO A CLAUDIA CARDINALE

La pasticceria Vincente Delicacies di Bronte (CT) in occasione dell’imminente Natale ha dedicato un panettone all’attrice Claudia Cardinale. Il panettone, nuova referenza della linea Sguardi siciliani – intitolata a quelle personalità come Giovanni Falcone e Leonardo Sciascia che hanno reso grande la Sicilia –, è farcito con crema al cioccolato di Modica Igp e ricoperto di cioccolato extra fondente 70% e granella di cioccolato modicano.
www.vincentedelicacies.com

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Enogastronomia: gli eventi imperdibili dei primi mesi del 2025

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Il 2025 inaugura il calendario enogastronomico con quattro eventi di rilievo: Sigep a Rimini, Hospitality a Riva del Garda, Taste a Firenze e Identità Golose a Milano. Appuntamenti chiave che offriranno agli operatori del settore un mix di aggiornamenti professionali, networking e ispirazione.

Sigep – Rimini, 18-22 gennaio

Il Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianale e Caffè (Sigep) rappresenta un appuntamento imprescindibile per i professionisti del dolciario artigianale. L’edizione 2025 si terrà dal 18 al 22 gennaio al Rimini Expo Centre e promette un’esperienza ricca di contenuti, con focus sulle ultime innovazioni in tecnologie, ingredienti e packaging per il settore. Il programma include masterclass, competizioni internazionali e talk tematici con esperti di spicco. Una vetrina completa per le eccellenze italiane e internazionali, che offre opportunità uniche per scoprire nuove tendenze e ampliare il proprio network.

Hospitality – Riva del Garda, 5-8 febbraio

Tra i più importanti eventi dedicati all’ospitalità e alla ristorazione, Hospitality festeggia la 48ª edizione consolidando il suo ruolo di piattaforma per le ultime innovazioni del settore. I visitatori potranno esplorare aree tematiche come il design di interni, le tecnologie per la ristorazione e il mondo delle bevande. Tra le novità dell’edizione 2025, una maggiore attenzione alla sostenibilità, con spazi dedicati alle soluzioni green per hotel e ristoranti. Un ricco programma di workshop e seminari sarà inoltre l’occasione per approfondire le nuove strategie di marketing e gestione.

Taste – Firenze, 8-10 febbraio

Organizzato da Pitti Immagine, Taste celebra l’artigianalità e l’innovazione nel mondo enogastronomico. L’evento si svolgerà nella storica Fortezza da Basso e accoglierà più di 400 espositori provenienti da tutta Italia. L’edizione 2025 darà particolare risalto ai piccoli produttori che reinterpretano tradizioni locali con un approccio contemporaneo. Oltre alla sezione espositiva, il Taste Ring ospiterà talk tematici moderati da esperti del settore per esplorare argomenti come sostenibilità e tendenze di consumo. Da non perdere il FuoriDiTaste, il programma parallelo che animerà Firenze con degustazioni e cene esclusive nei luoghi più iconici della città.

Identità Golose – Milano, 22-24 febbraio

Il congresso internazionale dedicato alla cucina e alla pasticceria d’autore torna per il suo 20° anniversario con il tema “Identità Future: 20 anni di nuove idee in cucina”. L’evento si terrà presso il moderno Allianz MiCo e ospiterà chef di fama mondiale, pronti a condividere la loro visione sull’evoluzione del settore. Tra le aree tematiche spiccano Identità di Pizza, Identità Cocktail e Identità Dolce, oltre a focus su sostenibilità e innovazione tecnologica. Quest’anno verrà introdotto uno spazio dedicato alle startup che propongono soluzioni innovative per la ristorazione.

Questi appuntamenti offrono opportunità preziose per ampliare la rete di contatti, scoprire nuove tendenze e approfondire tematiche cruciali per il futuro del settore enogastronomico.

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Giornata Mondiale della Pizza: l’omaggio al simbolo della cucina italiana

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Ogni anno, il 17 gennaio, si celebra la Giornata Mondiale della Pizza, una ricorrenza che unisce appassionati di tutto il mondo per rendere omaggio a uno dei piatti più iconici della cucina italiana. La data non è stata scelta a caso: coincide con la festività di Sant’Antonio Abate, protettore dei fornai e dei pizzaioli. Questo giorno celebra non solo la tradizione, ma anche l’arte, la cultura e il gusto che ruotano intorno a una semplice e amatissima pietanza.

Le origini della pizza: un viaggio nella storia

La pizza, nelle sue varianti più antiche, ha origini che risalgono all’antichità, quando diversi popoli preparavano impasti simili a focacce. Tuttavia, è a Napoli che nasce la pizza moderna, quella che conosciamo oggi. Nel XVIII secolo, con l’introduzione del pomodoro proveniente dalle Americhe, la pizza si è trasformata in un piatto popolare tra le classi meno abbienti. La consacrazione definitiva arriva nel 1889, quando il pizzaiolo Raffaele Esposito dedica alla regina Margherita una pizza con i colori della bandiera italiana: rosso, bianco e verde, grazie a pomodoro, mozzarella e basilico.

La pizza patrimonio dell’umanità

Nel 2017, l’Unesco ha riconosciuto l’“Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano” come Patrimonio Immateriale dell’Umanità, sottolineando l’importanza culturale e sociale di questa tradizione. Questo riconoscimento ha rafforzato ulteriormente il legame tra la pizza e la cultura italiana, contribuendo a diffondere il valore dell’artigianalità e dell’uso di ingredienti di alta qualità.

Un fenomeno globale

La pizza non è solo italiana: oggi è un fenomeno globale, reinterpretato e personalizzato in ogni angolo del pianeta. Dalla New York-style alla Chicago deep-dish, passando per le varianti giapponesi o brasiliane, questo piatto è diventato un linguaggio universale della convivialità. Tuttavia, nulla supera l’esperienza di gustare una pizza verace napoletana, con il suo impasto morbido, il cornicione leggermente bruciato e gli ingredienti freschi.

La pizza e la sostenibilità

La Giornata Mondiale della Pizza è anche un’occasione per riflettere su temi attuali come la sostenibilità. Sempre più pizzaioli scelgono farine biologiche, ingredienti a chilometro zero e metodi di cottura che riducono l’impatto ambientale. Una tendenza che punta a coniugare tradizione e innovazione, senza mai perdere di vista la qualità e il rispetto per l’ambiente.

Una giornata da celebrare

Che si tratti di una classica Margherita, una saporita Diavola o una creativa gourmet, il 17 gennaio è il momento perfetto per concedersi una pizza in compagnia. Molte pizzerie, in occasione di questa giornata, organizzano eventi speciali, degustazioni e offerte dedicate. Per i più curiosi, è anche un’opportunità per partecipare a laboratori e scoprire i segreti di un impasto perfetto.

La pizza è più di un semplice piatto; è un simbolo di condivisione, di tradizione e di passione. Celebriamola come merita, alzando il calice a questa icona che continua a conquistare cuori e palati in tutto il mondo.

 

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Autunno in Carinzia: festival ed eventi per celebrare l’arrivo della stagione

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La Carinzia, regione meridionale dell’Austria, è il territorio dove la cultura austriaca incontra quella slovena e quella italiana. In questo luogo da sogno, tra montagne, boschi e laghi, spiccano per la loro qualità specialità enogastronomiche uniche, protagoniste di eventi imperdibili.

La Carinzia, infatti, vanta il primato di essere stata la prima meta al mondo a meritare l’ambito riconoscimento di destinazione Slow Food Travel, dove è possibile scoprire e gustare il meglio della cucina d’oltralpe.

L’arrivo dell’autunno è qui celebrato con festival e manifestazioni che mettono al centro del proprio programma le eccellenze gastronomiche di questa terra.

Festa del pane

Nella valle Lesachtal, dal 31 agosto al 1° settembre, la Festa del pane fatto in casa è un vero e proprio tuffo nel passato. L’intera zona si mobilita per contribuire all’organizzazione degli eventi, che includono spettacoli musicali e workshop dedicati alla preparazione del pane secondo la tradizione.

Durante il festival, il pane è cotto al momento e tutti i partecipanti hanno l’opportunità di portare a casa un sacchetto di pane fresco e fragrante.

Foto di Arnold Poeschl.

Le Giornate della cucina Alpe-Adria

Dal 6 al 22 settembre si terranno le Giornate della cucina Alpe-Adria, che, per l’edizione 2024, offriranno ai partecipanti quattro diversi tour tematici: “Dal fornaio all’azienda vinicola”, “Tra le città dei draghi e l’entroterra sloveno”, “Alla scoperta dei sapori friulani nei dintorni di Udine” e lo “Slow Food Tour”. Questi itinerari guideranno i visitatori alla scoperta di produttori d’eccellenza e alimenti straordinari, attraversando Carinzia, Slovenia e Italia.

Le Giornate della cucina Alpe-Adria offriranno la possibilità di incontrare ottanta dei migliori produttori del territorio direttamente nella città rinascimentale di Klagenfurt. Nel centro storico, i visitatori troveranno una selezione di produttori di alimenti provenienti da Carinzia, Slovenia, Istria, Friuli-Venezia Giulia e Veneto.

KunstSinn

Dal 6 al 29 settembre a Neuhaus e nella Carinzia Meridionale avranno luogo una serie di appuntamenti che coniugano la coltivazione del grano saraceno e il mondo dell’arte e della musica. Il 28 settembre, ad esempio, si terrà una serata di esperienze uniche per tutti i sensi con il menu gourmet di quattro portate e il concerto del trio Keischn Kunterbunt.

Foto di Rossmann.

Notti gastronomiche a Bad Kleinkirchheim

Dalla metà di settembre alla metà di ottobre, ogni venerdì e sabato, nel comune di Bad Kleinkirchheim si terranno le notti gastronomiche, un viaggio culinario all’insegna del gusto, per immergersi nella cucina regionale della Carinzia.

Le notti gastronomiche nascono per rappresentare il legame con il territorio e per promuovere la preziosa collaborazione tra i produttori carinziani e i cuochi di Bad Kleinkirchheim.

Di sera, le trattorie e i ristoranti che aderiscono all’iniziativa proporranno prelibati menù di più portate. I piatti saranno preparati esclusivamente con prodotti locali.

Foto di UnterwirtHuettn.

Tavole intorno al lago Millstätter See

Fino al 19 ottobre, i paesaggi che circondano il lago Millstätter See si trasformano in punti di ristoro culinari unici.

L’obiettivo delle Tavole intorno al lago Millstätter See è quello di far assaporare la tradizione culinaria locale immersi in un luogo suggestivo. Le aziende della zona presentano la loro cucina, che si distingue per l’uso di erbe aromatiche, verdure selvatiche, pesce fresco e diverse prelibatezze regionali.

Ogni settimana, le tavole imbandite (ognuna con un tema unico) mettono in mostra la varietà e la ricchezza dell’offerta culinaria della Carinzia.

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