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Storia, tradizioni e consigli per il caffè nell’elegante città di Merano

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Che sia una semplice bevanda o un’abitudine, il caffè rimane per la maggior parte delle persone un momento di cui difficilmente si può fare a meno. L’aroma, il sapore, il rito, l’occasione per scambiare alcune parole, l’energia che infonde, sono tutti aspetti che rendono il momento del caffè fondamentale nel corso della giornata.

La storia del caffè a Merano inizia dall’ultimo decennio del 1800, quando il centro storico della città era avvolto dal delizioso profumo che proveniva dalla Torrefazione Schreyögg sotto i Portici. Dal 2001 la Torrefazione si è trasferita nel vicino paese di Parcines e, anche se i tempi e gli strumenti utili alla lavorazione del caffè sono decisamente cambiati, ciò che è rimasto invariato sono senz’altro l’aroma e il gusto delle varie miscele.

CAFFE KONIGA Merano il caffè con il marchio Schreyögg può essere gustato anche nel Café dell’Imperial Art Hotel, dove è possibile trovare tre diversi tipi di caffè: macinato fresco, da bere sul posto o da acquistare. Esistono poi altri locali storici in cui gustare un buon caffè, come il Bar Teatro di fronte al Teatro Puccini, dove dalle sei del mattino le macchine del caffè iniziano a lavorare ininterrottamente per tutta la giornata. Un altro luogo storico è il Cafè König, lungo il Corso Libertà, dove, ancora oggi, i meranesi si recavano per l’appuntamento pomeridiano con il caffè e il pasticcino o la fetta di torta.

cafè darlingIl Café Darling sulla Passeggiata d’Inverno, invece, è il più antico locale di Merano famoso per i tavolini all’aperto, dove da marzo a novembre il caffè si gusta baciati dal sole e, se il tempo non lo permette, nelle sale interne del Darling, caratterizzate dall’atmosfera delle caffetterie viennesi, con tante riviste e giornali in diverse lingue. Il Café di Villa Bux in Via Karl Wolf è un locale molto piccolo con una particolarità: la barista Helga, oltre a preparare degli eccellenti caffè è capace anche di fare dei virtuosismi con la schiuma del cappuccino. Al mattino, per colazione, sotto forma di cappuccino, di latte macchiato o insieme ad un buon cornetto caldo, dopo pranzo, come antidoto alla sonnolenza o alla sera, come rito di fine giornata, il caffè a Merano scandisce le giornate e conferisce al territorio questa particolare caratteristica di terra “di mezzo”, tra l’Italia e i Paesi del nord, miscelando sapientemente tradizioni e culture diverse.

Siamo bravi, belli e buoni. O almeno siamo convinti di esserlo! Amiamo cucinare, mangiare, bere, viaggiare, fotografare, conoscere e, in generale, ci lasciamo attrarre da tutto quel che merita un approfondimento. Viviamo lasciandoci calamitare da tutto ciò che piace e ci impegniamo, con una sottile speranza che qualcuno ci legga, a raccontarlo. Altre nostre grandi passioni: gli animali domestici, l'orticoltura, gli alimenti genuini e sani e l'attività fisica. Come puoi interagire con noi? Scrivici a redazione@zedmag.it

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Gulasch altoatesino alla paprika | Le ricette di Stefano Cavada

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La ricetta completa, con tutti i passaggi, è disponibile qui.

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Pasta integrale al forno con piselli, Speck e funghi | Le ricette di Stefano Cavada

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La Dolomitica: il pic nic d’alta quota più stellato d’Italia

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La pioggia non ha rovinato il programma della giornata. Ok, non siamo finiti sui prati assolati ai piedi del Parco Naturale Fanes-Senes-Braies, ma gli spazi del Rosa Alpina e del Ristorante St. Hubertus di San Cassiano (Alta Badia) hanno saputo rendere onore a La Dolomitica, l’evento, andato in scena nei giorni scorsi, che si presenta come il pic nic più “stellato d’Italia.

Sono infatti sette le “stelle” che hanno partecipato: per l’Alta Badia Norbert Niederkofler (Ristorante St. Hubertus c/o Relais & Chateaux Hotel Rosa Alpina di San Cassiano/Alta Badia, 2 stelle Michelin), lo chef stellato più giovane d’Italia, Matteo Metullio (Ristorante La Siriola c/o Hotel Ciasa Salares di San Cassiano/Alta Badia) e Nicola Laera (Ristorante La Stüa de Michil c/o Hotel La Perla di Corvara/Alta Badia); per  Cortina d’Ampezzo Graziano Prest (Ristorante Tivoli), Oliver Piras (AGA Ristorante) e Francesco Paonessa (Ristorante Al Capriolo).

Per l’Alta Badia hanno partecipato inoltre i ristoranti Gourmet Hotel Gran Ander (chef Andrea Irsara), La Gana c/o Hotel Cristallo (chef Massimo Busin), Hotel Sassongher (chef Francesco Lavarini), Hotel Diana (chef Simon Tirel) e Hotel Col Alto (chef Andrea Corinaldesi), mentre per Cortina si sono cimentati tra i fornelli anche gli chef dei ristoranti El Brite de Larieto (chef Riccardo Gaspari), Hotel Europa (chef Maurizio Aluotto), Da Aurelio Ristorante (chef Gigi Dariz), Hotel Cristallo (chef Fabrizio Albini) e Rosa Petra Spa Resort (chef Alessandro Favrin).

L’evento, che si tiene ogni anno ad inizio agosto, vuole avere un forte messaggio ecologista. Anche per questa edizione sono stati infatti utilizzati prodotti locali ed energie rinnovabili, cucinando con il minor impatto possibile. Inoltre si è mangiato con piatti e posate interamente biodegradabili per contribuire alla salvaguardia dell’ambiente,  in un’ottica di eco-sostenibilità in ogni ambito dell’iniziativa.

Per restare aggiornati sugli eventi Alta Badia: www.altabadia.org

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